giovedì 17 ottobre 2013

ALIEN GIAPPONESE


In fase di produzione presso la nipponica Figuarts.


venerdì 27 settembre 2013

STERANKO


Jim Steranko. What else?

domenica 22 settembre 2013

STAR WARS AL CIOCCOLATO


Spade laser al cioccolato? pare di sì, perlomeno in Giappone dove alcune scatole di Pocky stanno sfruttando immagini della celebre saga fantascientifica. Per chi non lo sapesse, i Pocky sono bastoncini di biscotto ricoperti con cioccolato. Esistono anche in Italia, e si chiamano Mikado, ma solo con cioccolato al latte o fondente mentre in Giappone ne esistono con dozzine di gusti (il più gettonato è il cioccolato alla fragola). Dato che i bastoncini somigliano a spade laser, la Glico (casa produttice dei Pocky) ha preso la palla al balzo e ha lanciato queste nuove confezioni. Che la forza sia con voi.


martedì 10 settembre 2013

ULTRAMAN


Sempre sulla cresta dell'onda Ultraman, ecco la sagoma pubblicitaria di un nuovo manga attualmente in corso di pubblicazione in Giappone.

lunedì 9 settembre 2013

STAR TREK IN GIAPPONE


Efficaci, visivamente parlando, pubblicità di Star Trek sui distributori di bibite giapponesi.

mercoledì 10 luglio 2013

FANTASY & SCIENCE FICTION: QUALCHE CONSIDERAZIONE

Ho appena acquistato il primo numero del magazine Fantasy & Sciente Fiction (in edicola per Elara srl) e devo dire che mi ha lasciato abbastanza perplesso. Preciso subito che ancora non l’ho letto e che quindi i miei dubbi (e le mie critiche) si riferiscono più all’aspetto grafico che non a quello contenutistico, anche se le due cose non sono poi così slegate. Tra l’altro, visti i nomi degli autori dei racconti contenuti (gente come Bradbury, Simak, Ellison, ecc.), presumo che i contenuti siano ottimi, perlomeno presi singolarmente.
Andiamo al nocciolo: la grafica. So per esperienza che spesso chi si occupa di letteratura considera questioni come grafica, impaginazione, immagini, ecc. come marginali. Ciò che importa, per tale scuola di pensiero, sono i contenuti: i racconti. In linea di massima, il discorso non farebbe una piega, ma allora perché non fare una copertina bianca o a tinta unita (come le bellissime cover dei tascabili Adelphi)? Inoltre si potrebbero evitare le illustrazioni interne, o addirittura evitare di stampare su carta, fare un bel file word e scaricarselo sul computer (magari spendendo solo 90 centesimi invece che 5,90). Per il sottoscritto l’occhio vuole la sua parte, e ritengo di non essere il solo a pensarla così. La cover di Fantasy & Sciente Fiction 1 è abbastanza anonima: l’immagine di Yuehui Tang è tecnicamente impeccabile, ma non comunica molto, addirittura in mancanza di logo non si capirebbe trattarsi di una rivista di SF e Fantasy. All’interno pagine banalmente impaginate su una o due colonne (a proposito perché alcuni racconti su due e alcuni su una?), con una cornice bianca più spessa nella parte inferiore ma col numero di pagina messo su quella superiore, dove c’è meno spazio (boh). Le (poche) illustrazioni interne in b/n non sono firmate (altra cosa inspiegabile, o forse non si ritiene importante l’illustratore?) e stampate così così su una carta non ottimale. Peccato, perché sono davvero belle. E via con altri piccoli dettagli, come l’editoriale senza un titolo, le font poco azzeccate dei titoli dei racconti (tranne “Plumage from Pegasus”, che ha anche un disegnino, ma essendo in inglese è forse la grafica originale). E via dicendo. Insomma. Sul fronte dell’immagine bocciata. E, ribadisco, per me in campo fantasy e fantascientifico l’immagine ha grande importanza.
Passiamo a questioni strutturali, e quindi maggiormente contenutistiche. A mio avviso Fantasy & Sciente Fiction non è una rivista, ma una raccolta di racconti, un libro quindi. Qual è la differenza tra una rivista è un libro? Io la vedo così: un libro è un punto su una mappa, una rivista è la mappa. Nel senso che un libro è compiuto in sé, autoreferenziale, una rivista, invece, deve anche fornire un quadro di insieme, deve mostrami le strade che collegano i vari punti, deve farmi scoprire nuove strade, deve indicarmi le città come le colline, i fiumi, i porti, ecc. Insomma, in una rivista mi aspetto di trovare racconti, interviste, articoli, novità, sguardi su nuove tendenze, nuovi punti di vista su opere del passato e via dicendo. Una rivista deve essere una bussola, una mappa del tesoro, un forziere pieno di meraviglie.
Continuerò a comprare Fantasy & Sciente Fiction, perché voglio sostenere chi cerca di portare la SF nel periglioso mare delle edicole e perché (come dicevo all’inizio) gli autori pubblicativi sono straordinari, ma da chi sta al timone di questa astronave diretta verso il buco nero dell’editoria italiana mi aspetto molto più coraggio e più inventiva. State esplorando la spazio infinito, gente, cercate di mostrarvi degni di Buck Rogers.

mercoledì 19 giugno 2013

GUNDAM & HEINLEIN



Qualsiasi testo dedicato alla genesi delle serie animata giapponese Gundam indica tra le fonti di ispirazione per Yoshiyuki Tomino i romanzi Starship Troopers (in Italia Fanteria dello spazio) e The Moon is a Harsh Mistress (in Italia La Luna è una severa maestra) di Robert Heinlein. Per quanto, per sua stessa ammissione, Tomino abbia letto tali romanzi e ne abbia tratto qualche spunto per la saga di Gundam, va subito sottolineato che si tratta di riferimenti abbastanza blandi e completamente rielaborati dal regista giapponese. 
Si parte con La Luna è una severa maestra, che ha suggerito lo spunto narrativo di base, una sorta di guerra d’indipendenza spaziale. Pubblicato a puntate tra il 1965 e il 1966, per poi essere raccolto in volume lo stesso anno, questo romanzo dipinge un sistema solare del futuro prossimo (2075) nel quale la Luna è stata colonizzata. Inizialmente, su quello che i suoi abitanti chiamano il “sasso” vengono inviati quasi esclusivamente dei deportati, terrestri condannati per qualche reato, ma col tempo cominciano a nascere generazioni di lunari, che ampliano le loro città sotterranee e danno vita a usi e costumi locali, per esempio a strutture familiari del tutto peculiari. Inoltre nei campi della Luna cominciano a essere prodotti ingenti quantita di grano, che trasformano il satellite nel granaio della Terra. Tuttavia, nonostante i lunari per la grande maggioranza non siano più dei deportati, la Terra continua a trattarli come tali, o al massimo come cittadini di seconda categoria, privi di vero potere decisionale. Un po’ alla volta nasce quindi un movimento indipendentista, che si prodiga nell’organizzare i primi atti di ribellione contro l’Ente terrestre che esercita un controllo dispotico sulle colonie. Il tutto sfocerà in un conflitto tra la Terra e le sue colonie, una situazione che dà il via anche alla serie di Gundam. Le similitudini finiscono qui e, tutto sommato, la fonte d’ispirazione primaria per entrambe le opere è la guerra di secessione americana, di cui La Luna è una severa maestra non è altro che una rilettura in chiave futuristica. 
Leggermente più incisivo è l’apporto di Fanteria dello spazio. Scritto nel 1958, questo libro ebbe la curiosa sorte di essere rifiutato dal primo editore americano, Scribner, a cui Heinlein lo propose. Pubblicato l'anno successivo sia serializzato su rivista sia in volume da un differente editore, riscosse un successo tale da vincere nel 1960 uno Hugo, ovvero il premio letterario per opere di fantascienza più ambito negli Usa. 
In Fanteria dello spazio Heilein immagina un esercito del futuro i cui fanti spaziali sono dotati di una particolare tuta da combattimento che è una vera e propria macchina da guerra, quasi un'astronave da indossare più che una tuta. "La nostra non è una tuta spaziale, sebbene possa anche servire come tale." Spiega il protagonista del romanzo. "Non è nemmeno un'armatura, per quanto i Cavalieri della Tavola Rotonda disponessero di armature molto meno solide delle nostre. Non è un carro armato, ma un soldato della F.S.M. (Fanteria Spaziale Mobile) da solo potrebbe affrontare un intero squadrone di carri armati e distruggerli, se qualcuno fosse tanto pazzo da opporre dei carri armati alla F.S.M. Una tuta non è un'astronave, ma può volare, un po' almeno, e d'altra parte né un'astronave né una flotta di astronavi possono combattere contro un uomo in tuta, a meno di non far saltare in aria tutta la zona in cui lui si trova (e sarebbe come buttar giù un palazzo per uccidere una mosca). Al contrario noi possiamo fare molte più cose e molti più danni di una nave di superficie, subacquea o spaziale." 
Come si può intuire, Tomino prese l'idea della tuta e la trasformò nei Mobile Suit, certo più grandi e più simili a un'armatura, ma comunque più maneggevoli e veloci di un'astronave e quindi adatti agli attacchi veloci e alle manovre in spazi stretti. In altre parole, Tomino adottò e adattò l'idea di mezzo da guerra minuscolo e individuale, l'idea di una fanteria dello spazio. Per il resto il romanzo Fanteria dello Spazio non mostra altri punti di contatto con Gundam: si parla di Federazione Terrestre e dell'uso della F.S.M. contro forze ostili di altri pianeti, ma con premesse e sviluppi totalmente differenti. Inoltre la maggior parte del romanzo è dedicata all'addestramento dei fanti spaziali e non ai loro combattimenti, mentre il più pericoloso nemico che devono affrontare è costituito dai "ragni", creature aliene dall'aspetto di aracnidi. 
Per chi fosse interessato ad approfondire la conoscenza di Fanteria dello Spazio, nel 1997 questo romanzo è tornato alla ribalta grazie a un adattamento cinematografico dal medesimo titolo diretto da Paul Verhoeven, il cui successo a portato a due sequel, del 2004 e del 2008. Del 1999 è invece una serie animata totalmente in computer graphic prodotta dalla Columbia Tristar.  




sabato 2 febbraio 2013

GODZILLA vs ELVIS

Il film che tutti avremmo voluto vedere. O forse no…

martedì 29 gennaio 2013

giovedì 24 gennaio 2013

mercoledì 23 gennaio 2013

martedì 22 gennaio 2013

SPRECO DI SPAZIO

"Se ci siamo solo noi (nel cosmo, ndr.), beh, mi pare un bello spreco di spazio." Contact (1997)